ROMA 10/04/2002
 
 

9° LEZIONE



                                                                                                                            " CHECK "

Come faccio a trasmettere un immagine ,se sono ai tempi di leonardo?cioè senza fax,elettricità?

Cyrano de Bergerac in "Voyage à la lune" del 1653, parla di un dispositivo che, mediante un ago magnetico, permette ad un uomo sulla Luna di comunicare con la terra; ma in realtà il problema delle comunicazioni a distanza è stato affrontato sin dall'antichità, molto prima di Cyrano.
Infatti la prima "rete telegrafica" a torce risale al 485 a.C. e fu realizzata da Aristotele  per conto del re persiano Dario I; nel 450 a.C. Kleoxenos e Demokleitos parlano già di un telegrafo ottico-alfabetico, mentre nel 340 a.C. Aeneas riporta notizie di un telegrafo idraulico.
Nella sua storia dei sassoni, Widukindo di Corvey, uno dei maggiori cronisti del X secolo, riferisce che gli ungari usavano segnali di fumo, come i pirati dell'Oceano Indiano, secondo quanto osservato da Marco Polo, e gli indios che Cristoforo Colombo incontra nel suo primo viaggio in America.
Il sistema telegrafico mediante segnali di fumo si afferma in tutto il bacino del Mediterraneo: è nota la catena di torri sulle alture delle coste creata dall'impero bizantino per segnalare le scorrerie dei musulmani.
Si dice che nel X secolo gli arabi riuscivano a collegare, mediante segnali di fuoco, Alessandria con Ceuta (oltre 3500 km) nel giro di 24 ore. Naturalmente si trattava di elementari e semplici messaggi, che venivano scorti anche dal nemico; non erano visibili in caso di condizioni climatiche avverse, e difficilmente trasmissibili in pianura.

Non dimentichiamo il tam-tam ed i piccioni viaggiatori, che sembra fossero impiegati in Oriente già verso il 1000 a.C., e che l'esercito svizzero, forse il più moderno dei nostri tempi, ha messo in pensione solo nel settembre del 1994.